Negli anni tante amicizie "di carta" con i condannati a morte ci hanno fatto comprendere che avere qualcuno a cui scrivere scandisce il tempo di chi è in carcere, apre uno spazio di affetto, aiuta a non perdere la fiducia.
Da "Famiglia Cristiana" un nuovo appello a scrivere ai condannati a morte e ora in particolare ad aderire alla proposta di mandare una cartolina di auguri per l'anno nuovo a Anthony Farina, condannato a morte ingiustamente, da molti anni nel braccio della morte.
Per lui, come per tanti condannati alla pena capitale, scrivere e ricevere posta è come rompere le sbarre per far passare le parole e l'affetto che vengono da fuori.
http://www.famigliacristiana.it/articolo/lettere-che-spezzano-le-sbarre.aspx
lunedì 30 dicembre 2013
venerdì 27 dicembre 2013
Sant'Egidio: dieci anni di pranzi di Natale nel Carcere di Poggioreale!!
Dieci anni di pranzi di Natale nel Carcere di Poggioreale!!
Il pranzo di Natale di Sant'Egidio in carcere!
Dal primo pranzo di Natale a Roma nel 1982 nella basilica di Santa Maria in Trastevere la tavola si è allargata in tutto il mondo, ed è entrata nelle carceri, accanto ai detenuti. Sono tanti quest'anno i detenuti che festeggiano con noi il Natale nelle carceri di Avezzano, Novara, Vercelli, Genova, Firenze, Livorno, Napoli, Roma, Paliano, Civitavecchia, Santa Maria Capua Vetere, Vasto.
E' il carcere di Poggioreale, che ospita 2800 detenuti, ad anticipare la strada al Natale che viene, in tanti in una bella sala addobbata, cibo buono, clima di famiglia e il sogno che è possibile volersi bene.
da Il mattino del 24 dicembre 2013
Un detenuto della Costa D`Avorio appena ha saputo che il pranzo è stato organizzato dalla Comunità di Sant`Egidio si è commesso e tra le lacrime ha spiegato: «loro hanno fatto fare la pace nel mio Paese», un altro del Ghana ha ritrovato il fratello che non vedeva da tempo. A tavola con i detenuti c`era la moglie di Giuseppe Salvia, vicedirettore ucciso nel 1981 dalla camorra di Cutolo, un gesto di riconciliazione che ha commosso tutti. Un detenuto si è avvicinato e le ha detto: «A me hanno ucciso mio padre, ma oggi dopo aver avuto l`onore di pranzare con lei, mi ritengo una persona fortunata». Erano presenti anche il presidente del Tribunale di Sorveglianza Carminantonio Esposito, gli imprenditori Gianni Punzo e Rossella Paliotto, il garante dei detenuti Adriana Tocco, e la direttrice sanitaria dell`Asl Nal Antonella Guida. Il comico Peppe Iodice ha regalato ai detenuti un sorriso e un po` di allegria.
Alla fine la comunità di Sant`Egidio, ha spiegato: «In questo momento difficile, vogliamo essere vicini ai detenuti e agli operatori penitenziari, e auspichiamo che al più presto vengano presi provvedimenti per rendere più umana la vita nelle carceri italiane».
E proprio ieri Maria Cacace, madre di Enzo Di Sarno, detenuto dal 2009 affetto - come riferito dai familiari - da un tumore spinale dopo aver scritto al presidente Napolitano ha lanciato un appello: «Chiedo a chi ne ha il potere di avere un po` di misericordia». Di Sarno è in attesa di giudizio con l`accusa di omicidio.
Il pranzo di Natale di Sant'Egidio in carcere!
Dal primo pranzo di Natale a Roma nel 1982 nella basilica di Santa Maria in Trastevere la tavola si è allargata in tutto il mondo, ed è entrata nelle carceri, accanto ai detenuti. Sono tanti quest'anno i detenuti che festeggiano con noi il Natale nelle carceri di Avezzano, Novara, Vercelli, Genova, Firenze, Livorno, Napoli, Roma, Paliano, Civitavecchia, Santa Maria Capua Vetere, Vasto.
E' il carcere di Poggioreale, che ospita 2800 detenuti, ad anticipare la strada al Natale che viene, in tanti in una bella sala addobbata, cibo buono, clima di famiglia e il sogno che è possibile volersi bene.
da Il mattino del 24 dicembre 2013
Grande festa a Poggioreale. Per il decimo anno consecutivo la Comunità di Sant`Egidio ha anticipato il Natale con un cenone natalizio con 150 detenuti, scelti tra questi dieci anni hanno partecipato ai pranzi, Salvatore Acerra e Cosimo Giordano. Il cardinale Sepe, oggi da Papa Francesco, ha inviato un messaggio, dove ha formulato gli auguri ai detenuti per festività natalizie ed ha ringraziato i volontari, esortandoli a vivere sempre sentimenti di solidarietà e carità verso chi è nel bisogno. «Auspico pure che la condivisione del pranzo contribuisca a rinsaldare i vincoli di una sincera amicizia, divenendo così stimolo per rinnovare l`impegno a crescere nella giustizia e nella pace», ha concluso Sepe. Un menù tipicamente natalizio, con l`insalata di rinforzo e la pizza di scarole preparate dal ristorante La Bersagliera. E poi cannelloni, polpettone, friarielli, clementine, panettone, frutta secca. Il tutto innaffiato dal vino delle Cantine Grotta del Sole. Alla fine Babbo Natale ha portato un regalo per ognuno: una felpa, sigarette, cioccolatini e il necessario per scrivere una
lettera.Un detenuto della Costa D`Avorio appena ha saputo che il pranzo è stato organizzato dalla Comunità di Sant`Egidio si è commesso e tra le lacrime ha spiegato: «loro hanno fatto fare la pace nel mio Paese», un altro del Ghana ha ritrovato il fratello che non vedeva da tempo. A tavola con i detenuti c`era la moglie di Giuseppe Salvia, vicedirettore ucciso nel 1981 dalla camorra di Cutolo, un gesto di riconciliazione che ha commosso tutti. Un detenuto si è avvicinato e le ha detto: «A me hanno ucciso mio padre, ma oggi dopo aver avuto l`onore di pranzare con lei, mi ritengo una persona fortunata». Erano presenti anche il presidente del Tribunale di Sorveglianza Carminantonio Esposito, gli imprenditori Gianni Punzo e Rossella Paliotto, il garante dei detenuti Adriana Tocco, e la direttrice sanitaria dell`Asl Nal Antonella Guida. Il comico Peppe Iodice ha regalato ai detenuti un sorriso e un po` di allegria.
Alla fine la comunità di Sant`Egidio, ha spiegato: «In questo momento difficile, vogliamo essere vicini ai detenuti e agli operatori penitenziari, e auspichiamo che al più presto vengano presi provvedimenti per rendere più umana la vita nelle carceri italiane».
E proprio ieri Maria Cacace, madre di Enzo Di Sarno, detenuto dal 2009 affetto - come riferito dai familiari - da un tumore spinale dopo aver scritto al presidente Napolitano ha lanciato un appello: «Chiedo a chi ne ha il potere di avere un po` di misericordia». Di Sarno è in attesa di giudizio con l`accusa di omicidio.
DANIELA DE CRESCENZO
sabato 14 dicembre 2013
Umanizzare le carceri in Africa: una campagna di solidarietà che riparte in questo Natale!
Da molti anni la Comunità di Sant'Egidio interviene nelle carceri africane con aiuti concreti in favore delle popolazioni detenute.
La vita in molte carceri africane è particolarmente dura: nelle celle non c’è aria, non c’è luce elettrica, spesso non c’è acqua. Il sapone è un genere di lusso che arriva solo due o tre volte l’anno. Non ci sono letti, nel migliore dei casi solo qualche stuoia: si dorme per terra, nel fango, a volte non c’è spazio neanche per permettere a tutti di sdraiarsi contemporaneamente. Le condizioni igieniche sono pessime. I medici non ci sono, le epidemie si diffondono facilmente e molti muoiono così, senza cure. Il cibo, già scarso in molti paesi africani a causa della povertà, in carcere talvolta è assente e alcuni muoiono di stenti. Gran parte dei detenuti resta in attesa di giudizio per lungo tempo perché non è in grado di pagare l’avvocato che permetterà l’inizio del processo. Come è successo a J.G., un camionista nigeriano accusato di contrabbando. In carcere, a Conakry, non trovava nessuno che parlasse la sua lingua. Da un anno e mezzo attendeva un processo che non sarebbe mai stato celebrato, perché nessuno lo aveva richiesto. La Comunità di Sant’Egidio ha trovato un interprete e ha pagato un avvocato (circa 50 euro) per avviare il processo. La sentenza lo ha condannato a un anno di prigione, che J.G. aveva già scontato.
La vita in molte carceri africane è particolarmente dura: nelle celle non c’è aria, non c’è luce elettrica, spesso non c’è acqua. Il sapone è un genere di lusso che arriva solo due o tre volte l’anno. Non ci sono letti, nel migliore dei casi solo qualche stuoia: si dorme per terra, nel fango, a volte non c’è spazio neanche per permettere a tutti di sdraiarsi contemporaneamente. Le condizioni igieniche sono pessime. I medici non ci sono, le epidemie si diffondono facilmente e molti muoiono così, senza cure. Il cibo, già scarso in molti paesi africani a causa della povertà, in carcere talvolta è assente e alcuni muoiono di stenti. Gran parte dei detenuti resta in attesa di giudizio per lungo tempo perché non è in grado di pagare l’avvocato che permetterà l’inizio del processo. Come è successo a J.G., un camionista nigeriano accusato di contrabbando. In carcere, a Conakry, non trovava nessuno che parlasse la sua lingua. Da un anno e mezzo attendeva un processo che non sarebbe mai stato celebrato, perché nessuno lo aveva richiesto. La Comunità di Sant’Egidio ha trovato un interprete e ha pagato un avvocato (circa 50 euro) per avviare il processo. La sentenza lo ha condannato a un anno di prigione, che J.G. aveva già scontato.
Molti detenuti non hanno vestiti per coprirsi e rimangono con gli stessi indumenti anche per mesi. Le condizioni sono spesso disumane: nel carcere di Faranah in Guinea Conakry non c’è approvvigionamento idrico e l’acqua viene portata ogni giorno dalle autobotti. Nel carcere di Tcholliré nel nord del Camerun non ci sono i letti e la Comunità ha donato 1100 materassi. In quello di N’Zerekore mancano i cortili all’aria aperta. Nelle carceri di Lichinga e di Cuamba in Mozambico, sono state ristrutturate 12 latrine e, grazie alla raccolta fondi di Sant’Egidio, è stato rifatto l’impianto idrico.
Ecco il programma per l'umanizzazione delle carceri africane:
Come aiutare
Sostegno alimentare
Con 6 euro al mese è possibile assicurare una integrazione alimentare giornaliera ( riso e verdure fresche ) a un detenuto
Sostegno sanitario
Con 20 euro, si acquista una cassa di 100 pezzi di sapone che permette a 100 detenuti di lavarsi per un mese.
60 euro al mese sono sufficienti per garantire l’acquisto di medicine di base e per pagare il compenso a un medico che si reca settimanalmente in carcere.
Assistenza legale
Con 50 euro si assicura l’assistenza legale a un detenuto in attesa di giudizio: si tratta di una serie di azioni che vanno dal recupero del dossier - che spesso rimane nel commissariato dove l’arresto è avvenuto.
Liberare i prigionieri
Con una somma che varia dai 200 ai 500 euro, a seconda dei paesi, si liberano quei detenuti che arrestati per piccoli reati, hanno scontato la pena detentiva, ma restano in carcere perché non hanno il denaro per estinguere quella pecuniaria.
Donazioni online
Comunità di Sant'Egidio - Emergenze Umanitarie - Pakistan - Raccolte Donazioni Se qualcuno vuole contribuire al sostegno in maniera speciale in queste aree può inviare liberamente un contributo una tantum con la causale “Liberare i prigionieri” tramite donazione online oppure
c/c postale e bancario n. 807040 , intestato a Comunità di S. Egidio ACAP ONLUS,
IBAN IT67D0760103200000000807040
piazza S.Egidio 3/a, 00153 Roma, causale "Liberare i prigionieri "
http://www.santegidio.org/index.
Ecco il programma per l'umanizzazione delle carceri africane:
Come aiutare
Sostegno alimentare
Con 6 euro al mese è possibile assicurare una integrazione alimentare giornaliera ( riso e verdure fresche ) a un detenuto
Sostegno sanitario
Con 20 euro, si acquista una cassa di 100 pezzi di sapone che permette a 100 detenuti di lavarsi per un mese.
60 euro al mese sono sufficienti per garantire l’acquisto di medicine di base e per pagare il compenso a un medico che si reca settimanalmente in carcere.
Assistenza legale
Con 50 euro si assicura l’assistenza legale a un detenuto in attesa di giudizio: si tratta di una serie di azioni che vanno dal recupero del dossier - che spesso rimane nel commissariato dove l’arresto è avvenuto.
Liberare i prigionieri
Con una somma che varia dai 200 ai 500 euro, a seconda dei paesi, si liberano quei detenuti che arrestati per piccoli reati, hanno scontato la pena detentiva, ma restano in carcere perché non hanno il denaro per estinguere quella pecuniaria.
Donazioni online
Comunità di Sant'Egidio - Emergenze Umanitarie - Pakistan - Raccolte Donazioni Se qualcuno vuole contribuire al sostegno in maniera speciale in queste aree può inviare liberamente un contributo una tantum con la causale “Liberare i prigionieri” tramite donazione online oppure
c/c postale e bancario n. 807040 , intestato a Comunità di S. Egidio ACAP ONLUS,
IBAN IT67D0760103200000000807040
piazza S.Egidio 3/a, 00153 Roma, causale "Liberare i prigionieri "
http://www.santegidio.org/index.
La Comunità di Sant’Egidio interviene nelle carceri di 15 paesi dell’Africa. Si tratta di una presenza capillare che riguarda sia i grandi centri di detenzione, in alcuni dei quali sono reclusi anche i condannati a morte, sia piccole prigioni di distretti rurali. L’aiuto della Comunità di Sant’Egidio raggiunge decine di migliaia di detenuti africani.
Anche dalle carceri italiane!
Dal 2009 la campagna “Liberare i prigionieri” è entrata anche nelle carceri di Roma e di tutta Italia. Abbiamo chiesto ai detenuti delle carceri italiane di venire incontro alle necessità di quelli che si trovano nelle carceri africane.
Dal 2009 la campagna “Liberare i prigionieri” è entrata anche nelle carceri di Roma e di tutta Italia. Abbiamo chiesto ai detenuti delle carceri italiane di venire incontro alle necessità di quelli che si trovano nelle carceri africane.
Perché nessuno è così povero da non poter aiutare un altro. E la dignità di una persona dipende anche dalla possibilità di aiutare gli altri. Basta poco, spesso: un piccolo aiuto può cambiare la vita di una persona. Così anche i detenuti hanno potuto contribuire ad alleviare le terribili condizioni di detenzione nelle carceri di alcuni paesi africani.
La Campagna continua in questo Natale e sempre. Aiuta anche tu!
L'impegno delle "città per la vita" prosegue con la campagna per Anthony Farina
La Comunità di Sant'Egidio invita tutti gli amici di penna dei condannati a morte e i sindaci delle città per la vita a inviare una cartolina di auguri di Natale ad Anthony Farina.
L'indirizzo di Anthony e':
Anthony J. Farina, Jr., #684135
UCI P6224, 7819 N. W. 228th Street
Raiford, FL 32026, USA
http://www.santegidio.org/scrivi a un condannato a morte
L'indirizzo di Anthony e':
Anthony J. Farina, Jr., #684135
UCI P6224, 7819 N. W. 228th Street
Raiford, FL 32026, USA
http://www.santegidio.org/scrivi a un condannato a morte
Ricevere una lettera vuol dire trovare motivi di resistenza quando ci si sta lasciando andare sotto il peso della solitudine e del vuoto di speranza. In queste condizioni di terribile inquietudine trovare qualcuno che ti scrive, che si ricorda, è un po' come trovare un tesoro:
"...La distanza geografica non è un problema per me, credo infatti che la cortesia e l'amicizia vadano oltre il tempo e lo spazio..." (Efren, Arizona)
"Sono felice che tu mi abbia scritto, ormai pensavo che la mia vita non interessasse a nessuno ... (Darwin, Oklahoma)
venerdì 13 dicembre 2013
Sia forte il no alla pena di morte
Questa settimana si celebrano nel mondo i diritti umani, in occasione del 65° anniversario della Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite. Ed è proprio in queste giornate che vogliamo ricordare l'importanza della battaglia contro la pena di morte e il ruolo che a questo riguardo l'Italia ha svolto e sta svolgendo nel mondo, ad opera non solo del suo governo, ma anche di altre istituzioni e associazioni, come la Comunità di S.Egidio e Nessuno Tocchi Caino.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-12-12/sia-forte-no-pena-morte-064449.shtml?uuid=ABTxAIi
Giuliano Amato e Federico Mayor sono membri della International Commission against the Death Penalty (www.icomdp.org).
Federico Mayor, già direttore generale dell'Unesco e ministro per l'Educazione e la Scienza in Spagna, ne è presidente.
di Giuliano Amato e Federico Mayor
Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/12oJnC
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-12-12/sia-forte-no-pena-morte-064449.shtml?uuid=ABTxAIi
Giuliano Amato e Federico Mayor sono membri della International Commission against the Death Penalty (www.icomdp.org).
Federico Mayor, già direttore generale dell'Unesco e ministro per l'Educazione e la Scienza in Spagna, ne è presidente.
di Giuliano Amato e Federico Mayor
Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/12oJnC
giovedì 12 dicembre 2013
Papa: condizioni inumane carceri, recuperare tutti i detenuti
Papa Francesco esorta a dire basta "alle condizioni inumane di tante carceri, dove il detenuto e' spesso
ridotto in uno stato sub-umano e viene violato nella sua
dignita' di uomo, soffocato anche in ogni volonta' ed espressione di riscatto".
"L'uomo - scrive nel Messaggio per la
Giornata della Pace - si puo' convertire e non bisogna mai
disperare della possibilita' di cambiare vita".
"Desidererei - confida Papa Bergoglio - che questo fosse un messaggio di fiducia per tutti, anche per coloro che hanno commesso crimini efferati, poiche' Dio non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva" Secondo Francesco, occorre guardare "al delitto e alla pena nel contesto ampio della socialita' umana".
"La Chiesa - scrive - fa molto in tutti questi ambiti, il piu' delle volte nel silenzio". "Esorto ed incoraggio a fare
sempre di piu', nella speranza - conclude - che tali azioni
messe in campo da tanti uomini e donne coraggiosi possano
essere sempre piu' sostenute lealmente e onestamente anche dai
poteri civili". (AGI)
ridotto in uno stato sub-umano e viene violato nella sua
dignita' di uomo, soffocato anche in ogni volonta' ed espressione di riscatto".
"L'uomo - scrive nel Messaggio per la
Giornata della Pace - si puo' convertire e non bisogna mai
disperare della possibilita' di cambiare vita".
"Desidererei - confida Papa Bergoglio - che questo fosse un messaggio di fiducia per tutti, anche per coloro che hanno commesso crimini efferati, poiche' Dio non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva" Secondo Francesco, occorre guardare "al delitto e alla pena nel contesto ampio della socialita' umana".
"La Chiesa - scrive - fa molto in tutti questi ambiti, il piu' delle volte nel silenzio". "Esorto ed incoraggio a fare
sempre di piu', nella speranza - conclude - che tali azioni
messe in campo da tanti uomini e donne coraggiosi possano
essere sempre piu' sostenute lealmente e onestamente anche dai
poteri civili". (AGI)
mercoledì 11 dicembre 2013
La Comunità di Sant'Egidio rilancia la mobilitazione per salvare Anthony Farina
Una nuova positiva notizia per Anthony Farina, l'italo-americano condannato a morte negli Stati Uniti al posto del fratello, è quella del rigetto, da parte della corte federale dell'11 Circuito, del ricorso presentato dal procuratore della Florida contro la decisione di revisione della condanna a morte. Lo scorso 30 settembre la corte aveva infatti decretato l'incostituzionalità del modo in cui era stata chiesta la condanna a morte di Anthony poiché la pubblica accusa, rivolgendosi ai giurati popolari per invocare la pena di morte, manipolò le parole della Bibbia, definendosi "agente di Dio" e "strumento di punizione divina", in questo modo condizionando illegittimamente la giuria, in violazione dell'8° Emendamento.
Anthony Farina è un cittadino italiano originario di Santo Stefano di Camastra in Sicilia, da vent'anni detenuto nel corridoio della morte in Florida nonostante non abbia ucciso nessuno. Fu arrestato durante una rapina in un fast food a Daytona Beach in Florida quando suo fratello, allora sedicenne, sparò e uccise una dipendente. Anthony non era neanche armato eppure, vista l'impossibilità di condannare a morte il fratello a causa della sua giovane età, il pubblico ministero cercò, e ottenne, una sentenza di morte per Anthony.
Il rigetto del ricorso del Procuratore della Florida è un altro passo avanti verso la revisione della condanna di Anthony che però ha ancora bisogno di sostegno. Il pubblico ministero potrebbe infatti fare ricorso in appello alla Corte Suprema degli Stati Uniti, la quale, nel caso dovesse concedere un'udienza, potrebbe ancora ribaltare la decisione della corte federale dell'11 Circuito.
Mobilitiamoci inviando appelli insieme a Reprieve e a Nessuno tocchi Caino.
Invitiamo tutti a inviare una cartolina di auguri di Natale ad Anthony Farina.
L'indirizzo di Anthony e':
Anthony J. Farina, Jr., #684135
UCI P6224, 7819 N. W. 228th Street
Raiford, FL 32026, USA
http://www.tmnews.it/condannato-a-morte-al-posto-del-fratello-in-florida-Anthony-Farina
Il sogno di un'Africa senza pena di morte
La mappa interattiva delle città per la vita |
Negli utlimi anni sono sempre di più i Paesi africani che hanno intrapreso la strada dell'abolizione della pena capitale. In occasione della Giornata internazionale delle Città per la Vita 2013 le Comunità di Sant'Egidio in Africa hanno realizzato numerose iniziative pubbliche in diverse città del continente per promuovere una nuova cultura della vita contro la pena di morte, i linciaggi e ogni forma di violenza.
http://www.santegidio.org/Il_sogno_di_un_Africa_senza_la_pena_di_morte.html
mercoledì 4 dicembre 2013
Notizie dalle città per la vita, video, foto, rassegna stampa
Il nuovo video di Cities for life:
da Roma al mondo contro la pena di morte
Una manifestazione globale in pochi minuti
La rassegna stampa. Segnalaci gli articoli sulla Giornata Internazionale contro la pena di morte.
A Torino insieme ai testimoni Sunny Jacobs,
Peter Pringle e Josè Joaquin Martinez, insieme sotto la Mole Antonelliana illuminata!
Sunny, Peter e joaquin hanno trascorso molti anni nel braccio della morte, Sunny e Joaquin in Florida e Peter in Irlanda, ma erano innocenti. Oggi sono vivi e testimoniano l'ingiustizia della pena capitale.
martedì 3 dicembre 2013
Appello contro la pena di morte e la violenza
Roma, 30 novembre 2013
Giornata Internazionale di
"cities for life"
L'Appello contro la pena di morte e la violenza di
Genti di Pace
Signori Ministri della Giustizia,
Signori Responsabili dei Governi,
Abbiamo davanti a noi un sogno, che è realizzabile: per la prima volta nella storia del
mondo un pianeta senza pena di morte. Già più di 140 paesi nel mondo non la usano
più. Nel 2012 soltanto un paese su dieci ha usato la pena di morte. Ma è sempre
troppo.
La pena di morte crea sempre nuove vittime: i familiari di chi è ucciso; ma anche chi partecipa al meccanismo di morte. E non guarisce dal dolore i parenti delle vittime.
La pena di morte non è un deterrente, non riduce la violenza, aggiunge una morte alla morte.
Abbiamo imparato che "occhio per occhio, dente per dente" è una trappola, perché tutto il mondo diventa cieco. Lo sappiamo bene, noi del movimento Genti di Pace.
Lo sappiamo bene perché tanti nostri amici sono fuggiti dalle guerre.
Anche tra di noi c'è chi diceva: alla violenza si risponde con la violenza. Ma alla fine non si crea un mondo più sicuro. Vince solo la paura e la voglia di vendetta.
Papa Francesco ha detto: «Pensate che oggi non si facciano i sacrifici umani? Se ne fanno tanti, tanti! E ci sono delle leggi che li proteggono».
Basta, davvero, con i sacrifici umani del XXI secolo! La vita è sempre sacra!
Fermiamo la pena di morte. È possibile!
Dipende da noi. La morte si combatte solo con la vita!
Che il XXI secolo sia il secolo senza più pena di morte. Insieme ci riusciremo.
Texas: Austin, si unisce alle Città per la Vita, per dire NO alla pena di morte.
I militanti hanno letto ad alta voce i nomi dei 507 condannati a morte uccisi da quando nel 1982 è stata reintrodotta la pena capitale. Certo ad Austin non si è potuto illuminare un edificio pubblico, come dal 2002 succede a Roma con la bellissima illuminazione del Colosseo grazie all'iniziativa della Comunità di Sant'Egidio, ma lavoreremo per aiutare i texani a essere coscienti che esiste un'alternativa alla pena capitale e anche il Texas cambierà opinione.
Dal carcere a una nuova vita con Sant'Egidio: "mi hanno amata per quella che sono".
La storia di Mary dopo l'indulto del 2006
Per Mary, 45enne romana, figlia unica di un membro della banda della Magliana, la vita è stata dura fin dall’infanzia: “Ricordo perquisizioni, arresti, poliziotti sempre in casa. A 16 anni ho commesso il mio primo reato, subito dopo ho iniziato con la tossicodipendenza”. La casa per lei era la strada e alternava la strada alla prigione, in un continuo entra-esci, che ha inasprito la pena fino ad arrivare nel 2003 ad una condanna definitiva a 8 anni e mezzo. “Non basta una vita per imparare perché si nasce, certo i figli delle persone ‘bene’ hanno già un cammino segnato, in positivo, che noi non abbiamo avuto”.
È conoscendo la Comunità di Sant’Egidio e i suoi volontari che questa spirale di inerzia si interrompe: “Mi sono disintossicata una volta per tutte cinque anni fa – racconta ancora Mary – ho visto persone, i volontari, che mi hanno accolta, voluta e amata per quello che sono, ed è per loro che ho deciso di diventare un’altra”. Ora vive una seconda vita, ha fondato un’associazione che si occupa di animali abbandonati, ha vissuto l’inferno di cinque carceri tra nord e centro Italia e dentro si porta un mondo di sofferenza, ma anche un tenace desiderio di serenità e una forte capacità di “vivere in empatia: in carcere era nel dolore, ora, in questa nuova vita, ho scoperto che si può vivere legati anche da sentimenti positivi”
Storie dal carcere femminile, dove gli anni si contano in minuti, di Marta Rovagna (www.donneuropa.it)I 9 Comuni della Bassa Romagna aderiscono a "città per la vita"!
L'Unione dei comuni della Bassa Romagna è un'unione di comuni nata dall'accordo tra nove comuni italiani della provincia di Ravenna.
Il territorio dell'Unione dei comuni della Bassa Romagna è situato nel cuore della provincia di Ravenna, a ovest del capoluogo di provincia e al centro di importanti vie di comunicazione.
Fanno parte dell'Unione i comuni di Alfonsine, Bagnacavallo, Bagnara di Romagna, Conselice, Cotignola, Fusignano, Lugo, Massa Lombarda e Sant'Agata sul Santerno.
Dall 2013 l'Unione ha aderito al movimento "città per la vita"!
http://lugonotizie.it/_
Letojanni è "città per la vita":
Illuminazione del monumento bronzeo alla memoria del Prof.Durante, monumento simbolo di Letojanni, dedicato all’illustre concittadino, Prof.Francesco Durante, medico-scienziato, che ha dedicato la sua vita allo studio per migliorare lo stato di salute e garantire condizioni di vita ottimali a tutti i suoi pazienti
Il territorio dell'Unione dei comuni della Bassa Romagna è situato nel cuore della provincia di Ravenna, a ovest del capoluogo di provincia e al centro di importanti vie di comunicazione.
Fanno parte dell'Unione i comuni di Alfonsine, Bagnacavallo, Bagnara di Romagna, Conselice, Cotignola, Fusignano, Lugo, Massa Lombarda e Sant'Agata sul Santerno.
Dall 2013 l'Unione ha aderito al movimento "città per la vita"!
http://lugonotizie.it/_
Letojanni è "città per la vita":
Illuminazione del monumento bronzeo alla memoria del Prof.Durante, monumento simbolo di Letojanni, dedicato all’illustre concittadino, Prof.Francesco Durante, medico-scienziato, che ha dedicato la sua vita allo studio per migliorare lo stato di salute e garantire condizioni di vita ottimali a tutti i suoi pazienti
A Molfetta il Calvario si è tinto di blu per la vita! A Melfi incontro di un testimone con i giovani della città.
Molfetta, il Calvario |
Sorprendente veste per uno dei più significativi monumenti della città di Molfetta: lo scorso sabato 30 novembre il Calvario si è presentato con una suggestiva illuminazione blu.
È l’effetto scelto per manifestare l’adesione di Molfetta alle “Cities for Life”, la campagna di sensibilizzazione promossa, a partire dal 2002, dalla Comunità di Sant’Egidio contro la pena di morte.
Melfi |
George Kain |
A Melfi un testimone parla ai giovani della città. Mai più pena di morte negli Usa e in nessun paese del mondo!
E’ Kain, professore di diritto della State University of Connecticut, il testimonial della manifestazione “No Justice without life”, che si è svolta questa mattina a Melfi all’Istituto Gasparrini, alla presenza tra gli altri del sindaco, Livio Valvano, del Preside dell’Istituto Alberghiero, Michele Masciale, dell’Assessore alla cultura della Provincia di Potenza, Francesco Pietrantuono, del Vescovo di Melfi -Rapolla -Venosa, Mons Gianfranco Todisco e del referente della Comunità di Sant’Egidio, Giuseppe Gabrielli e l’Assessore alle Politiche Sociali, Lucia Pennesi.
Lo rende noto l’amministrazione comunale. L’iniziativa è promossa dal Comune di Melfi (Assessorato alle Politiche Sociali e all’Istruzione) e dalla Comunità di Sant’Egidio. “Il Connecticut è uno dei 5 Stati degli USA – ha detto Kain- ad aver abolito la barbarie della pena di morte negli ultimi anni. Bisogna, però, ancora denunciare il sistema della giustizia anche negli avanzatissimi Stati Uniti. “Gli studenti, attraverso i lori lavori – ha detto il sindaco Livio Valvano - oggi ci hanno fatto comprendere il senso di essere una comunità globale, il senso di una battaglia civile che coinvolge 1500 Città e ben 60 paesi del mondo. Da due anni l’assise consiliare ha dichiarato Melfi Città per la Vita contro la pena di morte – ha continuato il sindaco - aderendo così alla Risoluzione delle Nazioni Unite.”
Città per la vita nella Repubblica Democratica del Congo!
In Indonesia a Yogyakarta 1000 candele per "cities for life"!
Cities for life a Yogyakarta:
Accensione di 1000 candele per le strade
Raccolta di firme presso la Cappella di San Belarminus
Raccolta di firme presso la Chiesa di Barbasari
Raccolta di firme nella Chiesa di Priwulung
Accensione di 1000 candele per le strade
Raccolta di firme presso la Cappella di San Belarminus
Raccolta di firme presso la Chiesa di Barbasari
Raccolta di firme nella Chiesa di Priwulung
Conferenza presso l'Università di Yogyakarta a Tarakanita con religiosi ed esperti in diritti umani.
domenica 1 dicembre 2013
Le foto del Colosseo illuminato! a Roma in tanti per dire NO alla pena di morte
In collegamento con migliaia di città nel mondo in tanti al Colosseo per dire NO alla PENA DI MORTE! Perché "Occhio per occhio rende il mondo cieco!". Ministri della Giustizia e delegazioni ufficiali da 23 paesi del mondo con Luca Barbarossa e Max Giusti. Insieme per la dodicesima Giornata Internazionale di Cities for Life, Città per la Vita, Città contro la pena di morte, promossa dalla Comunità di Sant'Egidio.
sabato 30 novembre 2013
In giro per l'Italia tra le "Città per la vita" monumenti illuminati, conferenze e testimonianze!
Bill Pelke con "Città per la vita"Oggi Treviso
Bill Pelke, sabato 30 novembre, alle 17.30, sarà a Treviso per un evento pubblico organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio e il Comune di Treviso in ...
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Cosenza: il 30 novembre Palazzo dei Bruzi illuminato per l'adesione ...Strill.it
... illuminato per l'adesione alla Giornata Internazionale delle Città per la Vita ... “Una battaglia di civiltà e di progresso, per ribadire la ferma contrarietà della ...
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Contro la pena di morte Forlì si tinge di arancio: in programma un ...ForlìToday
... la Giornata internazionale delle “Città per la Vita” contro la pena di morte. ... il cammino verso l'abolizione della pena capitale, aderisce per il quinto anno ...
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Contro la pena di morte, anche Lecce scende in campo e “Il Sedile ...il Paese Nuovo
LECCE – Contro la pena di morte, in occasione della dodicesima Giornata Internazionale di “Cities for Life” - Città per la Vita, anche il Comune di Lecce ...
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Il Comune di Torino aderisce alla giornata contro la pena di morteTorinoToday
Per il secondo anno, il Comune aderirà (sabato 30 novembre) alla Giornata Internazionale delle Città per la Vita, contro la pena di morte. Sulla Mole ...
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Il Palazzo del Governatore illuminato di rosso per dire “no” alla pena ...ParmaQuotidiano.info
L'assessorato al welfare del Comune di Parma ha aderito alla XII Giornata intetnazionale di “Cities for Life – Città per la vita – Città contro la pena di morte” che ...
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Genova contro la pena di morte: sabato a Palazzo Ducale Rais ...Città di Genova
... alla manifestazione internazionale "Città per la vita, contro la pena di morte", promossa dalla Comunità di Sant'Egidio. Quella stessa sera, a Palazzo Ducale, ...
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La Spezia contro la pena di morteCitta della Spezia
La Spezia - Si terrà il 30 novembre la Giornata Internazionale di “Cities for Life”, Città per la Vita - Città contro la Pena di Morte a ricordo della prima abolizione ...
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Unione Romagna. La Giunta aderisce all'iniziativa 'Cities for Life'.Romagna Gazzette
Cities for life (“Città per la vita”) si celebra ogni 30 novembre, in ricordo dell'anniversario della prima abolizione della pena di morte ad opera di uno Stato (il ...
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