martedì 28 aprile 2015

Mille luci per dire no alle esecuzioni, la mobilitazione promossa da Sant'Egidio in Indonesia

Mentre sembrano esauriti i canali di pressione internazionale, la Comunità, insieme ad altre associazioni indonesiane, ha promosso in diverse città iniziative pubbliche perché siano evitate le esecuzioni previste dal governo.
Hanno passato la notte davanti al palazzo del presidente, nel cuore di Jakarta, accendendo mille candele, proprio davanti alla sua porta. E' una delle iniziative che in questi giorni la Comunità di Sant'Egidio, insieme ad altre associazioni indonesiane, ha messo in campo, nell'estremo tentativo di distogliere il governo dall'esecuzione di 10 persone, accusate di traffico di droga. Nelle stesse ore, manifestazioni e veglie si sono tenute in diverse città dell'arcipelago, da Maumere a Yogyakarta, a Medan, davanti a monumenti nazionali, nelle chiese e nelle università.
L'intransigenza mostrata dal governo, anche davanti alle forti pressioni internazionali, non sembra offrire molti spiragli e purtroppo i condannati hanno ricevuto la notifica che le esecuzioni avverranno entro poche ore. Proprio per questo, ancora di più si è moltiplicata l'azione per invitare ad un ripensamento, e dare voce a quella parte dell'opinione pubblica indonesiana che non condivide, anzi rifiuta questa posizione incomprensibilmente dura.
Molti dei condannati sono in prigione da oltre dieci anni. Si tratta spesso di persone povere (come nel caso della filippina Mary Jane) "usate" come corrieri. Due di loro hanno avviato un programma di riabilitazione per altre vittime della droga nella prigione in cui erano detenuti, e lo stesso personale delle prigioni ha parlato in loro favore, consapevoli di umanità che costituiscono un valore.
In una affollata conferenza stampa, tenuta sabato scorso a Jakarta da Sant'Egidio, insieme a Kontras e alle altre associazioni coinvolte, che sono significativamente non confessionali - ovvero raccolgono cristiani e musulmani - è stato rivolto un ultimo appello al presidente Jokowi. (Testo dell'appello in bahasa indonesia http://www.santegidio.org/pageID/3/langID )
La mobilitazione continua anche oggi in tutto il paese e a Jakarta di fronte al palazzo presidenziale si terrà una veglia di preghiera, con la partecipazione della Conferenza Episcopale Indonesiana KWI.
Veglie di preghiera si svolgeranno anche a Medan, il 27 aprile presso il Convento di Emmaus e il 28 con gli studenti all'università Unimed. Il 28 aprile si terrà una veglia anche a Jogyakarta nella parrocchia di Babarsari. Lo stesso giorno una manifestazione a Kupang vedrà in piazza i cittadini, laici e religiosi, per chiedere a gran voce di fermare le esecuzioni.

Nessun commento:

Posta un commento

I vostri commenti sono graditi. La redazione si riserva di moderare i commenti che non contribuiscono alla rispettosa discussione dei temi trattati