Una giornata davvero indimenticabile quella che hanno vissuto 16 internati dell’Opg di Napoli in gita a Sorrento con la Comunità di Sant’Egidio. Per il 5° anno consecutivo, con la sapiente regia di Salvatore Tuccillo, giornalista enogastronomico della penisola sorrentina, la comunità ha voluto regalare una giornata di libertà a chi vive in quelli che sono i retaggi dei manicomi criminali.
Accompagnati da educatori, operatori dell’ASL NA1 che ha messo a disposizione 3 pulmini, e dagli amici della comunità di Napoli e di Roma, gli internati hanno fatto la prima tappa nella splendida Baia di Puolo, dove alcuni di loro sono scesi in spiaggia tra le famiglie e i primi bagnanti e hanno potuto fare un bellissimo bagno mentre gli altri hanno preferito sedersi ai tavolini di un bar, passeggiare nel borgo dei pescatori e prendersi un bel caffè. C’è chi non ha resistito alla tentazione e ha voluto subito mangiarsi una bella pizza margherita. Franco sogna di tornare in questa bella spiaggia con la famiglia, Attilio guarda il panorama in silenzio, con sguardo intenso.
La singolare comitiva si è poi spostata nel ristorante “da Filippo” a Sorrento dove è stata accolta dalla cortesia di Enzo Maresca e di tutto il personale, e dove sotto un bellissimo pergolato di limoni ha potuto gustare un pranzo davvero eccezionale: antipasto di terra con fior di latte e prosciutto crudo, gamberetti di Crapolla sale e pepe, insalata di calamari con patate lesse, fritto di calamaretti e pesce bandiera. Quindi trofie vongole e zucchine e per secondo trancio di tonno al graten su foglia di limone con purea di patate e un assaggio di baccalà fritto. Per finire una bella torta fatta dallo chef. Nel frattempo si sono uniti alla tavolata il vescovo di Sorrento mons. Franco Alfano, il magistrato di sorveglianza la dott.ssa Margherita Di Giglio e il direttore sanitario della struttura, il dott. Michele Pennino.
Un clima di festa scandito da applausi, risate e da serene chiacchierate, una gita che gli internati dell’Opg non dimenticheranno facilmente.
“Non mi sembra vero!” ha esclamato Ciro, uno degli ospiti, mentre Giuseppe non faceva il bagno a mare da oltre 10 anni. Una giornata straordinaria ma anche una giornata verso la normalità nell’attesa della chiusura definitiva degli Opg.
Quella di Sorrento non è stata solo una bellissima gita, ma anche un evento che guarda al futuro, al percorso che queste persone con gravi disagi psichiatrici e sociali dovranno affrontare. Non a caso l’assenza della polizia penitenziaria sta a significare che la rete territoriale dovrà essere la grande protagonista per accompagnare e il reinserimento nella società degli internati. Questo significa che i servizi sociali e i dipartimenti di salute mentale dovranno prendere in carico queste persone disagiate, e che le comunità di accoglienza non possono essere dei parcheggi ma dei luoghi di vero reinserimento sociale.
La Riforma con il superamento degli Opg è possibile, e questa bellissima giornata testimonia che si può aprire una pagina nuova per il futuro di queste persone, segnate pesantemente dalla vita e dalla malattia.
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