Accompagnati da educatori, operatori dell’ASL NA1 che ha messo a disposizione 3 pulmini, e dagli amici della comunità di Napoli e di Roma, gli internati hanno fatto la prima tappa nella splendida Baia di Puolo, dove alcuni di loro sono scesi in spiaggia tra le famiglie e i primi bagnanti e hanno potuto fare un bellissimo bagno mentre gli altri hanno preferito sedersi ai tavolini di un bar, passeggiare nel borgo dei pescatori e prendersi un bel caffè. C’è chi non ha resistito alla tentazione e ha voluto subito mangiarsi una bella pizza margherita. Franco sogna di tornare in questa bella spiaggia con la famiglia, Attilio guarda il panorama in silenzio, con sguardo intenso.
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Un clima di festa scandito da applausi, risate e da serene chiacchierate, una gita che gli internati dell’Opg non dimenticheranno facilmente.
“Non mi sembra vero!” ha esclamato Ciro, uno degli ospiti, mentre Giuseppe non faceva il bagno a mare da oltre 10 anni. Una giornata straordinaria ma anche una giornata verso la normalità nell’attesa della chiusura definitiva degli Opg.
Quella di Sorrento non è stata solo una bellissima gita, ma anche un evento che guarda al futuro, al percorso che queste persone con gravi disagi psichiatrici e sociali dovranno affrontare. Non a caso l’assenza della polizia penitenziaria sta a significare che la rete territoriale dovrà essere la grande protagonista per accompagnare e il reinserimento nella società degli internati. Questo significa che i servizi sociali e i dipartimenti di salute mentale dovranno prendere in carico queste persone disagiate, e che le comunità di accoglienza non possono essere dei parcheggi ma dei luoghi di vero reinserimento sociale.
La Riforma con il superamento degli Opg è possibile, e questa bellissima giornata testimonia che si può aprire una pagina nuova per il futuro di queste persone, segnate pesantemente dalla vita e dalla malattia.
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